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29 Settembre 2024

Il rifugio è chiuso -The mountain hut is closed - Le refuge est fermé


06 Luglio 2024

Il rifugio è aperto - The mountain hut is open - Le refuge est ouvert


 

I 30 anni di gestione del CAI Chieri

Sono passati ormai trent'anni da quando, per volere di Ernesto Bigliardi, l'allora Presidente della Sottosezione di Chieri, e di qualche altro temerario, è iniziata questa scommessa.
Era infatti il 1980 quando il Rifugio "Tazzetti", costruito nel 1913 dalla Sezione di Torino del CAI, ed intitolato nel 1933 ad Ernesto Tazzetti (caduto sulla Torre d'Ovarda nel 1927), venne assegnato in gestione, a titolo gratuito, alla Sottosezione di Chieri.
Fin da subito ci si trovò di fronte ad una situazione non semplice, perché ci si accorse che il rifugio non rispondeva più alle esigenze legate alla sempre più alta frequentazione da parte degli escursionisti/ alpinisti, e pertanto i problemi legati all'approvvigionamento dell'acqua, il rifornimento dei viveri, il riscaldamento e l'illuminazione dei locali non erano di facile soluzione.
Quei primi anni di gestione furono molto duri, ma anche pieni di soddisfazione per tutti; l'onda di entusiasmo toccò persone che forse con la montagna c'entravano poco, ma che si fecero coinvolgere nei lavori e nella gestione senza tirarsi indietro. Molti ancora ricordano la fatica, ad ogni inizio di stagione, nel dover scendere al torrente e risalire al rifugio con le taniche cariche d'acqua legate sui bastini; nei fine settimana molto frequentati i "viaggi" erano davvero innumerevoli.

Si pensò ben presto di apportare migliorie al rifugio. Nei primi anni '80 si aprì un vero e proprio cantiere, si creò lo spazio per la posa del dormitorio "nuovo" (un prefabbricato donato dal Rotary Club di Chieri), rivestito in muratura e ricoperto con un tetto in lamiera grecata di moderna concezione. Vi trovarono collocazione 30 posti letto. Venne scelto il fine settimana del 20/21 luglio 1985 per l'inaugurazione dell'ampliamento: la giornata di sabato è tristemente ricordata per la morte del Presidente Ernesto Bigliardi che appena giunto al rifugio viene colto da un irreversibile malore.
Negli anni seguenti la struttura fu dotata di una tubatura per l'approvvigionamento dell'acqua, di un nuovo impianto del gas per la cucina, di telefono e di pannelli fotovoltaici per un nuovo impianto di illuminazione.
E' quello il periodo in cui la frequentazione della montagna perde la sua caratteristica elitaria, in cui un sempre maggior numero di persone si avvicina all'escursionismo; i rifugi quindi non sono soltanto più ricovero per alpinisti ma diventano mete di gite. Anche al Rifugio "Tazzetti" si dovettero affrontare serate con un numero di pernottamenti che andava oltre la capacità ricettiva: allora si dormiva ovunque, sala da pranzo e cucina comprese.
Tra la fine degli anni '90 ed i primi anni 2000 si procede finalmente all'ultima ristrutturazione; il rifugio viene ulteriormente ampliato col rifacimento del tetto e delle pareti esterne e cambia volto. Gli spazi interni vengono ridisegnati: si progettano e si portano a termine una nuova cucina, la sala da pranzo con l'ampia vetrata, la camera dei gestori ed i servizi igienici, ora dotati di doccia, con possibilità di acqua calda. Viene completamente rinnovato il locale invernale con 6 posti letto.
Tutto ciò è stato reso possibile grazie all'aiuto ed alla collaborazione degli abitanti della Valle di Viù, in particolar modo il Comune di Usseglio, gli Enti ed Organismi Pubblici, il Soccorso Alpino ed il CAI di Viù. Un  ringraziamento particolare va alla famiglia Ferro Famil "Vulpot" per la disponibilità sempre dimostrata. Per festeggiare l'anniversario è in fase di preparazione un libro fotografico in ricordo di questi primi 30 anni.
L'augurio che ci facciamo è quello di proseguire per molti anni ancora questa esperienza, che sebbene sempre faticosa e cosparsa di problemi, è fonte di ricchezza e motivo di gratificazione per chi la vive.